
Qualche giorno fa in università mi sono trovato a leggere questo articolo che si commenta da solo pubblicato sull' e-polis Milano. Ora, non ci vuole un genio a capire che fosse fazioso, ma secondo me andava oltre; sconfinava in quella classica reverenza tipica dello schiavo. In particolare non riuscivo a spiegarmi perchè un free - press che potrebbe essere veramente indipendente [ha le fortune di essere piccolo, autofinanziato o quasi (n.d.b. pensavo, io innocente) e quindi non sottoposto a grosse pressioni] dovesse invece inginocchiarsi in questo modo. Inoltre una qualità così scadente di leccaggio di bassa lega allontana i lettori, non li avvicina, quindi è controproducente.
Poi, l'illuminazione.
Quando assonnato percorro il tunnel di Cadorna e poi le vie del duomo la mattina, quali sono i giornali più letti? Cosa viene preso da quella fascia che non spenderebbe 1 euro in un giornale ma se si trova in mano qualcosa, perchè no, lo legge? E soprattutto, a chi interessa modificare opinioni piuttosto che guadagnare?
Incuriosito ho fatto qualche ricerca, scoprendo da Lello Voce, ex giornalista di E-polis, nella sua lettera di dimissioni, che:
"...c’è dell’altro. A far parte del nuovo comitato di amministrazione di E-Polis è stato chiamato Marcello Dell’Utri, longa manus editoriale (e non solo) del Monopolista Unico Italiano, Cav. Berlusconi. Non solo: lo stesso Dell’Utri è stato (o sarà) messo a capo della società controllata che provvede al reperimento delle inserzioni pubblicitarie, insomma a capo dell’azienda che ha economicamente nelle sue mani la sopravvivenza materiale di un quasi free-press come il nostro.
Una società che, con sinistra assonanza, ha già deciso di mutare il suo nome in Publi-Epolis.
Di mestiere faccio il poeta e do ai suoni e alle parole un valore particolare. Per me questo nome è già un programma.
Dell’Utri rappresenta tutto ciò contro cui da decenni mi batto con rabbia, con lui davvero non ho nulla a che spartire, meno che mai se mi si costringe nell’angolo dell’edizione locale del Treviso. Anche io, nel mio piccolo, sono dunque costretto a pensarla come Morrione [ndr. ex Direttore RAI News 24] e a ritirarmi.
Non lo faccio perché sono un’anima bella, lo faccio perché credo che ci sia bisogno di chiarezza, lo faccio perché credo che qualcuno debba, sia pure con voce flebile come la mia, segnalare che in Italia un esperimento meraviglioso di libertà, intelligenza, intrapresa, come E Polis, è caduto – direttamente o indirettamente – nelle mani dei Soliti Noti e che dunque la libertà di informazione è sempre più in pericolo. E Polis con Dell’Utri non è più la stessa cosa. E questo è un dato di fatto..."
Comincio ad apprezzare Emilio, lui fa un gran lavoro. Tenere nascosta la verità è più difficile che scoprirla, perchè la merda, si sa, tende a venire a galla.Link:
Intervista al "giornalista" autore del pezzo, Angelo Mellone
Secondo me arriverà in alto, anche lui con la "vertigine della solitudine d'altura".
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