
I. MATTINA : le minaccie
Teste 1: Patrizia D'AddarioOggetto: furto in casa
Intervista a Patrizia D'Addario relativamente al furto subito recentemente.
Entrano in casa alla signorina di Bari che ha scatenato lo scandalo con il premier e, lasciando gioielli, soldi e qualnque oggetto di valore, portano via:
1. i CD-Rom che aveva in casa e il computer
2. tutti i vestiti della signorina
Una banale logica deduttiva lascia intendere che cercassero: 1. registrazioni, visto che la D'addario ha sostenuto di essere piena di prove audio, alcune consegnate in procura (pare fosse abituata a registrare ogni cosa facesse, per evitare molestie come escort); 2. eventuali prove sotto forma di DNA sui vestiti dell'escort (memori dell'imperdonabile errore di Clinton, che si è fatto incastrare per delle macchie di sperma).
Teste 2: Barbara Montereale
Oggetto: Incendio dell'autoveicolo.
Dopo che Barbara racconta come venivano reclutate le donne da portare ai party del premier, una mattina trova la sua auto in fiamme.
II. POMERIGGIO : L'allegro convivio
III LA SERA: L'imbroglio
IV. LA NOTTE: Conclusioni e riflessioni notturne
Oggi L'Espresso scopre che due giudici della corte suprema, che a Ottobre dovrà decidere sulla legittimità del lodo Alfano (che rende immune Berlusconi e le altre 3 alte cariche), si sono intrattenuti in un gioviale convivio ieri sera. Questa cena, però, vedeva come ospiti, oltre ai due giudici della corte costituzionale Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, anche Alfano (firmatario del lodo omonimo) e Berlusconi ("utilizzatore finale" del lodo, come direbbe Ghedini).
é un pò come se i giocatori di una squadra cenassero con l'arbitro prima della partita.
Il commento del padrone di casa, toga Mazzella: "sono affari miei chi invito a cena", testimonia la profondità del ragionamento che lo ha indotto a invitare il propositore e il firmatario di una delle leggi più controverse mai fatte nella storia Italiana così a cuor leggero nella propria abitazione.
é un pò come se i giocatori di una squadra cenassero con l'arbitro prima della partita.
Il commento del padrone di casa, toga Mazzella: "sono affari miei chi invito a cena", testimonia la profondità del ragionamento che lo ha indotto a invitare il propositore e il firmatario di una delle leggi più controverse mai fatte nella storia Italiana così a cuor leggero nella propria abitazione.
III LA SERA: L'imbroglio
Il Giornale (di proprietà di Berlusconi) pubblica uno "scoop" su presunti festini fatti a casa di Cesa (uno del PD) con Dalema, puttane e droga. A questo punto Berlusconi si schiera con Cesa e attacca il suo stesso Giornale dicendo:"Ah, questi giornali spazzatura! Sono solidale con Cesa!" . Fortunatamente Cesa capisce il gioco e manda a cagare Silvio dicendo che non se ne fa nulla della sua solidarietà, visto che lui questi festini non li ha mai fatti sul serio. La procura ovviamente non apre alcuna indagine.
Questo pallido tentativo è imbarazzante, ha preso gli Italiani ancora più per scemi di quanto non siano?
Questo pallido tentativo è imbarazzante, ha preso gli Italiani ancora più per scemi di quanto non siano?
IV. LA NOTTE: Conclusioni e riflessioni notturne
Non so da parte di chi provengano questi "avvertimenti" da gangster anni venti, se li manda il capo pappone, se è la mafia che si muove ormai da sola (e goffamente), se è qualche esaltato isolato da una parte, per "punire le chiacchierone", o dall'altra, per far nascere idee di complotti.
So invece come possono esserci soggetti tanto alieni al concetto di giustizia seduti nella corte costituzionale: sono stati nominati da governanti o dai loro burattini.
Di sicuro c'è che pare di essere in un film di quart'ordine d'altri tempi.
Descrizione e sunto degli episodi da Repubblica
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La frase 1 è quella pronunciata pubblicamente.
La frase 2 è quello che significa davvero.
1. Berlusconi: "Solidarietà a Cesa e a Massimo D'Alema"
2. Berlusconi: "Quanto adoro smentire bugie sugli altri pubblicate apposta dal mio giornale per farmi sembrare meno sporco." (Riccardo Cantoni)
2. Franceschini:"L'anno prossimo il PD potrebbe non esistere più." (Michele Sommariva)
1.Rutelli: "Il partito non si chiuda su se stesso
urgenti regole snelle e idee nuove".
2.Rutelli: "Per come stiamo, mi posso candidare anche io! Vi rendete conto?"
(Davide Paolino)
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