venerdì 19 giugno 2009

REFERENDUM



1- Relativamente al contenuto delle Domande:

I quesiti sono tre, con schede di colore diverso, si può anche scegliere di prendere solo alcune schede e non altre.
Questo Referendum è di tipo abrogativo, ovvero si può solo presentare in questa forma:
"Vuoi tu cittadino cancellare la parola X (o la legge X)?"
Votando NO, tutto rimane come è ora; votando SI, si cancella un pezzo di legge, cambiando quindi il significato della frase, in questi termini:
  • QUESITO UNO: Scheda viola. Si occupa della camera dei deputati, votare SI significa non permettere più la coalizione di due partiti ai fini dell'attribuzione del premio di maggioranza, che andrebbe quindi solo al partito più grosso. =se si vota SI, si va ancora di più verso il bipolarismo, facendo perdere importanza ai partiti più piccoli, favorendo PD e PDL.
  • QUESITO DUE: Scheda grigia. Ripropone lo stesso meccanismo del quesito uno per il Senato.
  • QUESITO TRE: Scheda verde. Votando SI, si vieta che il singolo candidato possa presentarsi in più circoscrizioni.
2- Relativamente all'astensione:
Se il referensum non raggiunge il quorum (cioè il 50% +1 degli aventi diritto non va a votare), tutto rimane inalterato.
Una logica matematica vorrebbe che il referendum non raggiunga il quorum, tant'è che:
alle votazioni Europee, di gran lunga più importanti che ballottaggi e referendum, l'astensione ha superato il 33% con 16.884.604 astenuti (pari al 33,44% dei 50.341.733 elettori totali aventi diritto). hanno votato quindi 33.457.129 milioni di persone.
A questo numero possiamo sommare la Lega che ha comunicato in più occasioni ai suoi elettori di non presentarsi (10% del 66% che ha votato, quindi 3.345.712 di voti).
Siamo quindi già a 16.884.604 (astenuti) + 3.345.712 (Lega) = 20.230.316 di persone che non voteranno. Ovvero il 40%. A questa cifra si può sommare tutti coloro che non hanno voglia di tornare alle urne più chi è contrario (molti IDV e PD non si presenteranno) e chi appartiene ai partiti minori che hanno già dichirato di astenersi.
Molto improbabile che raggiunga il quorum.
PS: sono circa venti Referendum che non si raggiunge il quorum.

3- Relativamente alle modalità:
Si vota Domenica dalle 8.00 alle 22.00, Lunedì dalle 7.00 alle 15.00

4 - Relativamente alle posizioni dei partiti:
  1. PDL = SI
  2. PD = SI
  3. LEGA = ASTENSIONE
  4. IDV = NO
  5. RADICALI e piccoli partiti = ASTENSIONE
  6. UDC = ASTENSIONE
5 - Le mie scelte:
Io non andrò a votare. perchè:
SUI PRIMI DUE QUESITI: Votare SI nei primi due quesiti significa portare il bipolarismo ancora più in extremis, e farebbe perdere peso a Lega e IDV, in favore di PD e PDL. Non ne ho la minima intenzione.
Votare NO, sarebbe letto come: si, voglio tenere la legge Calderoli così com'è. Follia pura per una legge definita "porcata" dal suo stesso fautore. Per questo preferisco non prendere proprio la scheda.
SUL TERZO QUESITO: Il terzo quesito invece meriterebbe un SI perchè questa ridicola prassi di politici che si candidano in 10 posti, come se avessero il dono dell'ubiquità, è da stroncare. Tuttavia questo quesito è stato posizionato qui proprio come ricatto. Non andrò a votare perchè questo modo di fare mi fa schifo. In questa porcata che ha fatto la Lega con la legge elettorale, questo è un piccolo neo, e non farò raggiungere il quorum per cambiare un neo.



Post Scriptum: sono felice di constatare che il giorno dopo il mio post, scrivono a sostenere l'astensione al referendum anche Marco Travaglio, Giovanni Sartori e Domenico Gallo.
Articolo di Travaglio
Articolo di Sartori
Articolo di Gallo

L'ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelski, dice:
“Nel caso si raggiungesse il quorum, o vince il No e ci teniamo il Porcellum, oppure vincono i Sì e avremo un Porcellum al quadrato. Diciamo la verità, ci troviamo di fronte a due leggi che fanno schifo allo stesso modo. Per questo, sono convinto che sia meglio non andare a votare”.

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Dal blog di Luttazzi:
Ghedini: «Mi spiace ma il linguaggio tecnico è quello: colui che riceve è l’utilizza­tore finale. Può essere un linguag­gio crudo ma è così». Anche "testa di cazzo" è un linguaggio crudo, ma è così. (Davide Giacca)

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